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Vita spericolata di Sebastiano Rossi

Vita spericolata di Sebastiano Rossi

Se leggi vita spericolata e Rossi, subito pensi al famoso cantante Vasco, invece oggi parliamo della vita spericolata di Sebastiano Rossi.

Il portiere del Milan di Capello che non perde mai, batte il record di Zoff e raggiunge i 929 minuti di imbattibilità in Serie A. Ciononostante, non entra mai nel giro della nazionale e spesso si fa notare anche per il suo carattere fumantino, oltre che per le grandi parate.

La Storia – Vita Spericolata di Sebastiano Rossi

Cresciuto nelle giovanili del Cesena, la sua città, ha come allenatore Arrigo Sacchi. Dopo alcune parentesi al Forlì e all’Empoli in campionati minori, torna al Cesena e conquista la Serie A nel 1990. Da qui approda al Milan, in cui vince la concorrenza di Antonioli e diventa il titolare fisso. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un portiere molto bravo tra i pali, anche grazie al fisico possente che lo aiuta. Seba Rossi, infatti, è un colosso di 197 cm per 94 chili di peso ed è anche abbastanza capace con i piedi e nelle uscite alte.

Nonostante vanti un grandissimo palmares, non scende mai in campo con la maglia azzurra, dove viene convocato due volte, senza giocare. In quel tempo, l’egemonia di Pagliuca prima e di Peruzzi poi è difficilemente superabile e la porta della nazionale è in buone mani.

Le vittorie e gli eccessi con il Milan – Vita spericolata di Sebastiano Rossi

Protetto da una super difesa, Sebastiano fa una buona guardia alla porta e non è facile gonfiare la rete quando si gioca contro il Milan. Baresi, Maldini, Costacurta, Panucci, Tassotti e company sono, infatti, difficilmente superabili.

Con la maglia rossonera, Rossi vince cinque scudetti, tre Supercoppe Italiane, una Champions League, due Supercoppe Europee e una Coppa Intercontinentale.

La ciliegina sulla torta è costituita dal record di imbattibilità, battuto poi da Gigi Buffon molti anni dopo.

Il tempo, però, passa per tutti e nella stagione 98/99 Rossi diventa il secondo di Jens Lehmann. Il tedesco, però, delude e Seba ridiventa titolare, grazie a grandi prestazioni sul campo.

L’idillio dura poco perché il carattere troppo aggressivo del portiere si ripresenta in tutta la sua brutalità nella sfida contro il Perugia. In questa occasione, Nakata segna su rigore il gol del 2 a 1 (per il Milan) e Bucchi cerca di andare a prendere il pallone per accelerare. Rossi però lo stende con un pugno e viene espulso.

Rossi contro Bucchi

Da qui in poi gioca quasi sempre il giovane Abbiati, che diventa titolare nella stagione dello scudetto. Rossi non sempre accetta la situazione e in un episodio urla nello spogliatoio contro mister Zaccheroni e l’AD Galliani.

La rissa con un maresciallo e la cocaina

Terminata la sua carriera, Rossi continua la sua vita spericolata. In un’occasione, l’ormai ex portiere del Milan è un po’ alticcio e decide di entrare in un bar con un sigaro acceso. La barista gli chiede di spegnerlo e lui glielo tira addosso. Un carabiniere vede la scena e cerca di fermare il colosso che, per tutta risposta, lo aggredisce colpendolo con un pugno. Passerà un paio di giorni al fresco e patteggerà una pena pecuniaria.

Qualche anno dopo, viene coinvolto in un’inchiesta su un traffico di cocaina ma poco dopo il reato si estingue per prescrizione.

Sebastiano Rossi ora ha qualche anno in più e si dichiara pentito per le bizze commesse in passato. Ormai ha chiuso con la vita spericolata del suo omonimo Vasco.

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