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Storia del Calciatore Socrates

Storia del calciatore Socrates

A volte la comunanza di nomi trae in inganno ed è bene specificare che parliamo della storia del calciatore Socrates, da non confondere con il filosofo greco. Ciò detto, il campione brasiliano aveva una buona conoscenza della filosofia ed era interessato soprattutto a quella di Gramsci.

Il dottore, soprannome attribuitogli per via della sua laurea in medicina, è stato un centrocampista di Italia Brasile 1982, una delle più belle gare di sempre. Giocatore molto tecnico, ha segnato il gol del momentaneo 1 a 1, permettendo ai verdeoro di riprendere l’Italia, dopo il gol di Paolo Rossi. Di seguito, vediamo la grande combinazione con Zico e la palla sul primo palo, alla sinistra di Zoff.

Gol di Socrates contro l’Italia

Le sue grandi doti tecniche, però, non sempre andavano di pari passo con una grande voglia di correre e di allenarsi. Ciò si è evinto soprattutto nella sua breve parentesi con la maglia della Fiorentina, quando, comunque, era già nella fase calante della sua carriera.

Storia del Calciatore Socrates – La Tecnica e l’attivismo Politico

Dal punto di vista tecnico, Socrates era un calciatore alto, forte fisicamente e veloce. Il colpo più emblematico del suo repertorio era il Tacco, per cui è ancora oggi ricordato come il “Tacco di Dio”. In aggiunta, le sue sterzate e i suoi dribbling in velocità spesso confondevano gli avversari, impotenti di fronte alla sua classe (la difesa azzurra ne sa qualcosa). Possiamo dire, pertanto, che era la rappresentazione perfetta del modello brasiliano di calcio bailado. Molta tecnica e poca corsa.

Ma il calcio, purtroppo per o doctor, prevede anche di correre e recuperare la palla. E qui cominciano i problemi. I suoi limiti riguardavano, infatti, la sua scarsa volontà di allenarsi e di ripiegare in difesa per aiutare la sua squadra in difficoltà.

Sia in campo che fuori, Socrates era un personaggio che amava andare fuori dagli schemi. Ai tempi della dittatura in Brasile, infatti, si faceva notare per le sue posizioni orientate verso il socialismo e la democrazia, andando contro il sistema del tempo. Grandissimo appassionato di Gramsci, si identificava nella sua filosofia e appoggiava da sempre il movimento operaio.

A completare il quadro di questo personaggio singolare e interessante, c’era la propensione ad accogliere i piaceri della vita. Essendo, infatti, dotato di un fisico slanciato, non disdegnava affatto di concedersi alle donne, di bere e di fumare. Come ogni buon brasiliano (ricordate Edmundo?), il Carnevale per lui era sacro.

Carriera ed Esperienza in Italia

Il dottore ha iniziato il suo percorso con la maglia del Botafogo, per poi andare al Corinthians Paulista e rimanerci per 7 anni. Per ben tre stagioni, i calciatori del club hanno deciso di autogestirsi, senza riconoscere alcuna autorità di allenatore e votando ogni scelta democraticamente. L’iniziativa (chiamata Democrazia Corinthiana) non ha avuto troppo seguito nel mondo del pallone.

Nell’estate del 1984, i tifosi viola erano entusiasti per l’arrivo di uno dei migliori calciatori per tecnica della storia del calcio. Le cose, però, non andarono come previsto, perché Socrates non ha inciso come avrebbe voluto e ha lasciato Firenze al termine della stagione.

La sua poca voglia di correre, unita all’età non più giovanissima, hanno fatto sì che non si adattasse bene al nostro campionato. La squadra, poi, non giocava per lui e il dottore ha chiuso l’annata con 28 presenze e 6 realizzazioni.

Ma nessuno può definirlo meteora del calcio. Un centrocampista che ha realizzato 22 reti con la maglia verdeoro (il 60 apparizioni), non ha infatti null’altro da dimostrare. In più, nel 2004, Pelé lo ha inserito nella lista dei 100 calciatori della storia in vita. E non è certo appannaggio di tutti. Il 4 dicembre 2011, O Doctor ha abbandonato questo mondo e verrà ricordato come uno dei migliori nel suo ruolo.

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