📈 CheQuota.it Curiosita' Sportive Perché in Italia crescono pochi calciatori bravi

Perché in Italia crescono pochi calciatori bravi

Perché in Italia crescono pochi calciatori bravi

Il campionato italiano e la nazionale azzurra sono, storicamente, uno dei palcoscenici più gloriosi del calcio mondialie e, viste gli ultimi avvenimenti, ci si chiede perché in Italia crescano pochi calciatori bravi, ultimemente.

Se guardiamo ai club nostrani, ci accorgiamo che i tempi della supremazia italica in Europa degli anni Novanta (soprattutto) e Duemila sono lontanissimi.

È bello ricordare il Milan di Sacchi e Capello, che vinceva e spesso annichiliva avversari del blasone di Barcellona e Real Madrid. È bello ricordare la Juve di Lippi, che giocava tre finali di Champions League di fila e ne vinceva una. Ed è bello ricordare anche una squadra di secondo piano vincere uno scudetto e giocarsi una finale di Coppa Campioni contro il Barcellona: la Sampdoria del compianto Vialli, di Mancini, di Pagliuca e di molti altri campioni.

Per non parlare, poi, del Napoli di Maradona, dell’Inter dei tedeschi e del Parma di Ancelotti e Malesani.

Se parliamo di nazionale, tutti abbiamo ammirato gli azzurri mentre vincevano Euro 2020, giocando per lunghi tratti molto bene. Però, dopo la vittoria dei Mondiali 2006, le performance in questa grande manifestazione sono a dir poco deludenti.

Tutti questi segnali, indicano che c’è qualcosa che non va e che gli organismi calcistici federali dovrebbero fare qualcosa. Anche se da questo punto di vista non sembrano esserci grossi segnali di fervore.

Perch̩ in Italia crescono pochi calciatori bravi РCause

La situazione non è, quindi, delle più rosee e vale la pena di indagare le cause di questa penuria di talenti, per trovare, eventualmente, le soluzioni. Ammesso che qualcuno ne abbia voglia.

Scarsi investimenti nei settori giovanili

Ci sono diverse ragioni per cui in Italia non si vedono più molti campioni del calcio come in passato. Una delle principali è l’esiguità di investimenti nei settori giovanili delle squadre di calcio. In passato, le squadre italiane avevano delle scuole calcio dove si formavano i giocatori del futuro. Oggi, queste scuole sono state sostituite da centri di formazione a pagamento che non garantiscono lo stesso livello di qualità dell’insegnamento. Inoltre, molti giovani talenti sono attratti dalle squadre estere, dove le opportunità di crescita e di guadagno sono maggiori.

A tutto questo c’è da aggiungere che ormai i club puntano più che altro ad acquistare un giovane dall’estero, piuttosto che formare i campioni in casa. Che costano di più.

Nei casi in cui il ragazzo avesse intenzione di giocare a calcio a livello professionistico, gran parte delle spese sarebbero a carico della famiglia. A volte si paga persino per sostenere un provino. Tale sistema “pay-to-play” è un grosso freno alla crescita dei talenti giovani.

Meno focus sulla formazione dei tecnici РPerch̩ in Italia crescono pochi calciatori bravi

Un altro fattore che ha contribuito alla mancanza di campioni del calcio in Italia è la scarsa attenzione alla formazione dei tecnici. In passato, molti allenatori avevano fatto carriera giocando a calcio a livello professionistico, ma oggi molti tecnici non hanno mai giocato a livelli elevati e hanno solo una formazione teorica. Ciò può influire negativamente sulla crescita dei giovani giocatori, poiché gli allenatori non hanno l’esperienza pratica necessaria per trasmettere le loro conoscenze e le loro abilità.

A ciò si aggiunge la minor cura della tecnica individuale del giovane, per prediligere gli aspetti tattici e atletici. Perciò, si vedono meno dribblig e grandi giocate e, sempre più spesso, difensori che perdono le marcature oppure lasciano troppo spazio agli attaccanti. Sì, anche la storica scuola italiana dei difensori è ormai un ricordo.

Pochi ragazzini giocano a calcio

Una tedenza da considerare è anche la seguente: sempre meno ragazzini giocano a calcio. Non si vedono più le strade affollate di torme di fanciulli che inseguono un pallone per depositarlo in una porta fatta di pietre. Gli oratori oggi sono meno chiassosi per via dello stesso motivo e i pochi che giocano, non lo fanno tutti i giorni, come avveniva in passato.

Le cause possono riscontrarsi nella diffusione massiva della tecnologia e dell’accresciuto numero di passatempi oppure nello scarso interesse che in genere sta riscuotendo questo sport.

Perdita di prestigio della Serie A РPerch̩ in Italia crescono pochi calciatori bravil

Da ormai qualche anno a questa parte, il livello di competitività del calcio italiano è diminuito negli ultimi anni. Le squadre italiane hanno meno soldi rispetto a quelle di altri Paesi e quindi non possono permettersi di acquistare i migliori giocatori a livello internazionale. Ciò significa che molti giovani giocatori italiani non hanno l’opportunità di confrontarsi con i migliori calciatori al mondo e di crescere sfidandoli.

Conclusioni

In conclusione, in Italia la penuria di talenti non è casuale ma ha delle ragioni di varia natura. In passato, Roberto Baggio ha ideato un piano per il rilancio dei settori giovanili italiani ma poi, di fronte alla scarsa reattività della FIGC, ha lasciato perdere.

La stessa FIGC pare che abbia presentato un piano per il rilancio del settore, che prevede l’incremento delle risorse destinate allo sviluppo del calcio scolastico e la creazione di un sistema di formazione per i giovani calciatori basato sulla qualità e non sulla quantità. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare, come la scarsa qualità delle strutture sportive e la mancanza di finanziamenti per le società di calcio giovanili.

Related Post