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La Fantasia al Potere: Storia del Pallone d’Oro di Roberto Baggio

storia del Pallone d'Oro di Roberto Baggio

A volte i premi a votazione sono decisi per una manciata di voti ma la storia del Pallone d’Oro di Roberto Baggio segue un copione completamente diverso. Il divin codino, infatti, è straripante e quel 28 dicembre 1993 sbaraglia la concorrenza.

Il ragazzo di Caldogno ottiene 142 voti e perde di vista il secondo classificato, l’olandese Dennis Bergkamp, a quota 84. Diventa, quindi, il terzo calciatore italiano a conseguire tale riconoscimento, in presenza di Jacques Tiber e Michel Platini.

In quegli anni, le immagini dei suoi dribbling ubriacanti, le sue finte di corpo e le parabole impossibili fanno il giro del mondo. Le sue gesta in campionato e, soprattutto, in Coppa UEFA gli mettono sulla testa la corona di migliore calciatore. Tecnicamente avrebbe meritato di vincere anche l’anno successivo ma questa è un’altra storia.

Storia del Pallone d’Oro di Roberto Baggio – Le sue Gesta

In Serie A, il Milan di Capello degli invincibili è una corazzata imbattibile e non lascia nemmeno le briciole agli avversari. Il più bravo di tutti, però, gioca nella Juve di Trapattoni che chiude al quarto posto. Paradossalmente, la squadra del difensivista Trap subisce troppe reti che lo allontanano dalla vetta.

Il 10 di quella squadra è Roberto Baggio, che chiude la stagione con 21 reti realizzate, preceduto solo da Beppe Signori.

In Europa la musica è completamente diversa. La Coppa UEFA è ricca di campioni e sfide molto accese e, quell’anno, ha la targhetta con il nome del divin codino. Il genio di Caldogno, infatti, annichilisce il PSG al Delle Alpi, segnando una doppietta che ribalta il gol iniziale di Weah. A Parigi, decide di lasciare ancora una volta il segno e realizza la rete del definitivo 0 a 1.

La finale è contro il Borussia Dortmund e all’epoca consta di due partite. Il copione, però, sembra già scritto e nella finale d’andata il 10 realizza una doppietta. Il resto è storia: la Juve mette in bacheca un altro prestigioso trofeo, sotto il segno del suo giocatore più rappresentativo.

Nel video seguente puoi vedere un esempio dei suoi colpi, occasione della finale già citata. Quando gioca lui anche ragni sanno come può andare a finire ed evitano di costruire la loro tela sotto l’incrocio dei pali. Quando c’è un calcio di punizione e lo batte lui, la palla spesso finisce in quel punto e rovina la ragnatela.

Beneficenza per gli Alluvionati del Piemonte

La storia non finisce qui. Un anno dopo, infatti, una forte alluvione colpisce le province di Torino, Alessandria, Asti e Cuneo. Parte subito la rete di solidarietà e anche Baggio partecipa. In tale occasione, infatti, mette all’asta il Pallone d’Oro e devolve il ricavato a favore delle vittime.

Non solo parole, quindi, ma fatti concreti per aiutare chi ba bisogno. Dietro al grande campione c’è anche un grandissimo uomo.

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