Il Foggia di Zeman

Il Foggia di Zeman

A volte anche squadre di provincia rimangono nella storia, come nel caso del Foggia di Zeman. Il tecnico Boemo è abbastanza divisivo, anche per via di alcune dichiarazioni al vetriolo, e non ha vinto moltissimo in carriera. In alcuni casi, però, ha offerto lampi di grande calcio ed è riuscito a valorizzare (o anche creare) grandissimi calciatori, che faranno la fortuna di grandi squadre.

Da lui sono passati, in gioventù, giocatori del calibro di Totò Schillaci, Beppe Signori, Verratti, Immobile, Insigne e tanti altri. Per non dimenticare, ovviamente, Francesco Totti.

La parabola più fulgida della sua carriera è certamente quella di Foggia.

Storia del Foggia di Zeman

L’avventura di Zeman al Foggia inizia nell’ormai lontano 1986, quando il dirigente dei rossoneri Pavone chiede al presidente Pasquale Casillo di acquistare il tecnico del Licata. L’inizio non è dei più belli, visto che il club rischia una retrocessione per illeciti ma alla fine i punti di penalizzazione sono solo 5 e si va avanti in Serie C.

Purtroppo, però, il presidente Casillo riceve una “soffiata” di un cameriere, secondo cui Zeman starebbe trattando in segreto con il Parma e lo esonera. L’accusa è di alto tradimento. Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano, come in questo caso.

Nel 1989, il Foggia intanto è salito in B e al tecnico arriva di nuovo la chiamata di Casillo, innamorato del gioco offensivo del boemo. Il presidente gli mette in mano una squadra di giovani di categorie inferiori e il mister ha il compito di valorizzarli.

L’inizio non è facile e Zeman a novembre è in discussione. Beppe Signori lo salva, pareggiando a Monza e da qui in poi le cose cambiano. La squadra arriva ottava.

Ma il bello deve ancora venire. L’anno successivo, il Foggia vince il campionato e arriva la sorprendente promozione della squadra pugliese in Serie A.

La massima serie non spaventa la squadra rossonera, che affronta tutti a testa alta e se la gioca senza timori reverenziali. All’inizio, la compagine foggiana impressiona tutti e al termine della stagione raggiunge il nono posto. Con 58 reti segnate e 58 subite, il Foggia si piazza come secondo miglior attacco e seconda peggior difesa, in un chiasmo perfetto.

La vera sfida, però, è quella dell’anno successivo, visto che il presidente vende la maggior parte dei pezzi pregiati, tra cui Beppe Signore, Ciccio Baiano e Rambaudi. Nonostante ciò, nelle due stagioni successive consegue sempre la salvezza, prima di approdare alla Lazio.

La Squadra e il modo di giocare

Zeman fa giocare le sue squadre sempre con il 4-3-3 molto offensivo. Ovviamente, il tecnico non vuole sentir parlare di marcatura a uomo e applica una zona estrema. Il pressing è a tutto campo e mira a riconquistare subito la palla persa e questo è possibile grazie alla preparazione atletica massacrante dei giocatori. I terzini spesso salgono assieme in sovrapposizione, perché il tecnico vuole sempre tutti all’attacco e non ama arroccarsi dietro. Nella squadra pugliese, Codispoti e Dan Petrescu interpretano benissimo la filosofia zemaniana.

La costruzione parte dal basso e si cerca di evitare il più possibile il lancio lungo, per compattare la squadra nella metà campo avversaria.

La difesa è altissima e sempre pronta a salire per applicare sistematicamente la tattica del fuorigioco. Ecco una tipica azione del Foggia che parte da dietro:

Azione del Foggia di Zeman

Il portiere funge la libero e quindi spesso lo vediamo diversi metri fuori la sua area. Nel Foggia, tale ruolo è ricoperto dal compianto Francesco Mancini, The Wall, bravissimo sia tra i pali che con i piedi. Come i portieri di oggi.

Il tridente offensivo è molto veloce. Baiano, Rambaudi e Beppe Signori, infatti, sono bravissimi nell’uno contro uno e cercano sempre la profondità negli spazi lunghi. Inoltre, si scambiano sempre di posizione, per non dare punti di riferimento agli avversari. Le mezze ali, Barone e Shalimov, si inseriscono spesso nell’area avversaria, diretti dal regista Picasso. Il russo, in particolare, realizza ben 11 reti nella sua prima stagione di serie A, prima di andare all’Inter.

Guarda alcune delle azioni di Zemanlandia:

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