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Esperimento del doppio arbitro

Esperimento del doppio arbitro

Generalmente, due teste sono meglio di una ma nel caso dell’esperimento del doppio arbitro di calcio, non è andata così. Alla fine del secolo scorso, infatti, si è tentato di introdurre un altro direttore di gara per alcune partite di Coppa Italia.

A giudicare dal mancato seguito ottenuto, possiamo dire che l’innovazione non ha ricevuto il successo sperato, venendo accantonata poco dopo.

Dopo alcune prove in vari tornei di calcio giovanile, il 12 ottobre 1999 due fischietti dirigono Sampdoria Bologna. La gara, andata del primo turno eliminatorio di Coppa Italia, vede la presenza di Roberto Rosetti e Gianluca Paparesta. All’epoca due dei migliori in circolazione.

Nella stessa competizione si è poi visto spesso tale duetto, con gente come Collina e Braschi ma poi il tutto è andato in soffitta. Evidentemente non ha troppo convinto i designatori e la FIFA.

Esperimento del doppio arbitro – Come funziona

Per quanto riguarda il funzionamento del doppio arbitro, c’è da dire che esiste il primo e il secondo direttore di gara. I due comunque, hanno la medesima autorità all’interno del rettangolo di gioco. L’unica differenza sta nel fatto che il primo arbitro lancia la monetina ed emette il triplice fischio.

Per il resto, generalmente ognuno si occupa di una metacampo, anche se questa divisione territoriale non è estremamente rigida. In caso di decisione non condivisa, c’è il tempo per un rapido consulto tra i due, per stabilire come deve procedere la gara.

C’è da dire che nelle gare in cui si è fatto ricorso a tale doppia direzione, quest’ultima eventualità si è presentata poche volte. A tal proposito, ricordiamo un Collina molto nervoso e intenzionato a espellere due calciatori protagonisti di un piccolo battibecco. In tale situazione, il suo collega lo ha invitato alla calma e non c’è stato bisogno di tale provvedimento drastico.

Sui calci di rigore, poi, uno dei due si occupa di prevenire invasioni prima del fischio e l’altro controlla ciò che accade all’interno dell’area.

Ad ogni modo, sembra che tale progetto non abbia convinto nessuno e, a distanza di 20 anni, il mondo del calcio ha optato per l’utilizzo della tecnologia VAR. Con tutti i pro e i contro che sono sotto i nostri occhi.

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