📈 CheQuota.it Curiosita' Sportive Storia di Domenico Berardi

Storia di Domenico Berardi

Storia di Domenico Berardi

Nel nostro paese, la narrazione del ragazzo che nasce al sud e fa fortuna al Nord è molto comune e si confà alla storia di Domenico Berardi.

A volte, anche se la classe non manca, la miopia di aziende o enti (in questo caso le scuole calcio) rischia rovinare i talenti naturali. Nel caso specifico, il Cosenza Calcio non si accorge di avere tra le mani un grande giocatore, che sembra non avere futuro nel calcio. Un colpo di fortuna, però, lo salva e lo lancia verso la Serie A e la nazionale, con cui vince un Europeo.

Vicende del genere dovrebbero fare riflettere sul perché in Italia ormai sboccino pochi calciatori di bravi. Non tutti, infatti, hanno la fortuna di essere notati da un dirigente mentre giocano a calcetto con gli amici. La FIGC dovrebbe cambiare completamente la gestione dei vivai e le società dovrebbero essere più lungimiranti ma sembra che non si muova una foglia in tale direzione. Il risultato è che l’Italia non si qualifica ai Mondiali per due volte di fila ma questa è un’altra storia.

Storia di Domenico Berardi – Dal paesino alla vittoria dell’Europeo

Mimmo Berardi nasce a Cariati e cresce a Bocchigliero, un piccolo paese della Sila Cosentina. Inizia nella squadra del suo paese e poi si trasferisce a Crosia per giocare nella squadra locale, “Il Castello”.

Questa società è partner del Cosenza e siccome il ragazzo è molto bravo, si decide di fargli dare un provino. All’epoca, però, la società silana versa in brutte acque e i nuovi vertici societari decidono di non fornire l’alloggio ai giovani calciatori della squadra. In altre parole, la società non vuole offrire un appartamento a un giocatore fortissimo e se lo lascia sfuggire, visto che il suo paese è abbastanza lontano. Sembra una follia e in effetti lo è. Perciò, l’ingaggio di Mimmo Berardi (che sembrava una formalità) sfuma. Provocando le furie del responsabile del settore giovanile Peppino Mazzulla, che si dimette.

Poco dopo, Domenico va a fare visita al fratello, Francesco Berardi, che studia a Modena. Quando ormai sembra aver perso il treno per il grande calcio, la fortuna accorre in suo aiuto. In una partita di calcetto tra amici, infatti, lo vede l’allenatore in seconda delle giovanili del Sassuolo, Luciano Carlino. Questi lo segnala alla società neroverde che gli fa permette di fare un provino. Da qui in poi, la storia di Berardi e quella del Sassuolo Calcio saranno intrecciate in maniera indissolubile.

Mimmo fa la trafila delle giovanili, passando per gli allievi e la primavera, finché Eusebio Di Francesco non lo porta in prima squadra. A soli 18 anni, il mister lo fa debuttare in Serie B, nella gara Cesena-Sassuolo, nella stagione 2012/2013. La squadra modenese raggiunge la Serie A e ormai gioca stabilmente nel massimo campionato italiano. L’attaccante calabrese è ancora la punta di diamante della squadra nonché il miglior marcatore della storia neroverde, con 127 reti in 343 partite.

Nel frattempo, Berardi conquista anche Roberto Mancini, che lo porta agli Europei 2020 e lo manda in campo dal primo minuto nelle prime due partite del girone e agli ottavi contro l’Austria. Poi “il posto” passa all’incontenibile Federico Chiesa ma Mimmo subentra contro Spagna e Inghilterra. Nella finale realizza il primo rigore e contribuisce a riportare la Coppa in Italia, dopo ben 53 anni. Complimenti al ragazzo di Calabria.

Storia di Domenico Berardi

Related Post