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Mascotte Mondiali Italia 90

Mascotte Mondiali Italia 90

Se ricordi le notti magiche sotto il cielo di un’estate italiana, sicuramente avrai in mente la mascotte dei Mondiali Italia 90, che in quei giorni era molto popolare.

La squadra azzurra era fortissima, Totò Schillaci era incontenibile (è diventato anche capocannoniere) e c’era una bellissima atmosfera. Sappiamo tutti che la squadra di Vicini è arrivata terza ma avrebbe potuto fare molto di più, sfruttando meglio il grande tasso tecnico e la classe inarrivabile di Roberto Baggio (partito in panchina contro l’Argentina).

Ciononostante, il ricordo di quei momenti è sempre piacevole, anche grazie alle note di una canzone di Gianna Nannini e Edoardo Bennato.

Notti Magiche Italia 90

Ascoltando questa bellissima canzone, con la voce splendida della Nannini, ti verrà sicuramente in mente l’immagine di Ciao. Se lo hai dimenticato, sei in buona compagnia ed è utile ricordare che questo è proprio il nome della mascotte di Italia 90.

Storia della Mascotte di Italia 90

A seguito dell’assegnazione dei Mondiali all’Italia, uno dei pensieri principali dell’organizzazione è stato quello del simbolo di questa importante manifestazione sportiva. Questa e altre grosse incombenze, tra cui quella dell’ammodernamento degli stadi, sono andate sotto la responsabilità del Comitato Organizzativo Locale (COL), con a capo Luca Cordero di Montezemolo.

Per l’occasione, il Comitato ha deciso che il simbolo non deve rappresentare personaggi o luoghi famosi ma rievocare il Belpaese e la sua gloriosa tradizione calcistica. Al contrario degli anni passati, in cui si faceva largo utilizzo del peluche, i “capi” hanno optato per una figura a cubetti, disposti a mo’ di tricolore. Il tutto andava a raffigurare un calciatore, la cui testa era rappresentata da un pallone da calcio.

Tra la miriade di proposte giunte al COL, quella di Lucio Boscardin è stata la più votata e ha spaccato in due l’opinione pubblica italiana. Ma questa non è una novità e probabilmente qualsiasi mascotte lo avrebbe fatto.

La scelta del nome è stata molto più veloce (tramite sondaggio) e si è deciso di utilizzare una parola che usiamo tutti i giorni per salutare in modo informale e cordiale. Per la cronaca, questa deriva dal veneto s-ciavo e significa, letteralmente, “sono il tuo schiavo”.

Nonostante una pletora di scettici, che la giudicavano inguardabile, ha avuto un successo sbalorditivo.

Non solo era popolare tra i tifosi italiani, ma anche tra quelli di altri Paesi, diventando un vero e proprio simbolo dei Mondiali di calcio.

Oltre ad essere presente in tutti i match del Mondiale, Ciao è stato infatti protagonista anche di numerose campagne pubblicitarie e ha partecipato a molti eventi promozionali in giro per l’Italia. È diventato così popolare da essere utilizzato anche per altre manifestazioni sportive, come le Olimpiadi Invernali di Albertville e le Universiadi di Torino.

Primo personaggio a essere utilizzato come mascotte ufficiale di un Mondiale di calcio, ha aperto la strada a personaggi come Footix dei Mondiali di Francia 98 e Goleo dei Mondiali di Germania 2006.

Ancora oggi, a distanza di più di 30 anni dai Mondiali di Italia 90, Ciao è ricordato come una delle mascotte più amate e iconiche di sempre, e rimane un simbolo indelebile di uno dei più grandi eventi sportivi del mondo del calcio.

Infine, è bene ricordare che ESPN l’ha giudicata come la mascotte più bella di tutta la storia dei Mondiali.

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