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Danimarca Mondiali Qatar 2022

Danimarca Mondiali Qatar 2022

Le squadre scandinave non rappresentano il top del calcio mondiale però affrontarle non è mai semplice e oggi vediamo come arriva la Danimarca ai Mondiali Qatar 2022. Rispetto alle altre nazioni limitrofe, la nazionale danese può vantare la conquista di un campionato Europeo, vinto nel lontano 1992.

Nel corso di Euro 2020, gli uomini di Kasper Hjulmand partono con una sconfitta e la grande preoccupazione per Eriksen ma poi rimediano e si fanno onore. In semifinale perdono contro l’Inghilterra, che ha la meglio dei danesi al termine di una sfida molto equilibrata.

L’ex centrocampista dell’Inter ora gioca nel Manchester United ed è tornato ai suoi livelli, perciò sarà il faro della sua nazionale anche ai Mondiali del Qatar. Il talento e la forza fisica non mancano alla Danimarca, che è sempre un avversario sfidante per tutti.

Percorso Danimarca Mondiali Qatar 2022 – Qualificazioni

Come detto, dopo l’episodio dell’arresto cardiaco di Eriksen in campo, la Danimarca inizia la sua rinascita. La sconfitta contro l’Inghilterra in semifinale è solo una piccola interruzione e comunque la squadra danese non demerita nemmeno in quell’occasione.

Il percorso di qualificazione ai Mondiali 2022 è trionfale. La squadra scandinava si trova nel gruppo F assieme a Israele, Far Oer, Moldavia, Scozia e Austria. In tale gruppo, stacca il biglietto per il Qatar con ben due turni di anticipo.

Nella manifestazione iridata, la Danimarca si trova nel gruppo D e drovrà competere con Tunisia, Australia e, soprattutto, Francia. Contro i Blues, i danesi sembrano avere poche speranze però l’esempio della Svizzera di Euro 2020 ci insegna che nel calcio tutto è possibile. Ad ogni modo, dopo la squadra di Deschamps, la Danimarca è la più forte del girone e dovrebbe riuscire a raggiungere gli ottavi in modo relativamente agevole.

Possibile Tattica della Danimarca

La nazionale di Hjulmand si schiera con un 4-3-3 abbastanza offensivo, quando le circostanze lo permettono. In fase di attaccol i danesi si riversano in attacco in gran numero, sfruttando anche le seconde palle per tentare la conclusione. I centrali di difesa rimangono generalmente bloccati dietro e vanno in area avversaria solo in caso di palle inattive.

I terzini spingono sfruttando la loro grande qualità atletica. Il centrocampo può avvalersi delle grandissime qualità di Eriksen, fonte principale del gioco in nazionale come nello United. 287 giorni dopo il brutto episodio contro la Finlandia, torna a vestire la maglia della nazionale contro l’Olanda e, dopo due minuti, fa gonfiare la rete avversaria. Il faro della squadra illuminerà il centrocampo danese anche ai mondiali.

In fase di non possesso, la squadra si chiude creando densità in mezzo al campo, effettuando comunque un grande pressing teso alla ripartenza. La costruzione in genere è dal basso ma, di fronte a squadre molto alte, il ricorso alla verticalizzazione immediata è l’opzione preferita.

Il punto debole sta forse nella lentezza della difesa, che soffre l’uno contro uno nei confronti di avversari molto rapidi.

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